
In un momento in cui le scuole si trovano davanti all’accoglienza a macchia di leopardo (non prevedibile nei suoi tempi e nei suoi numeri) dei bambini provenienti dall’Ucraina, da più parte si rileva la necessità dell’aumento di mediatori culturali, pur nella consapevolezza che queste figure sono poche e diversamente distribuite sul territorio italiano.
Ciò non toglie che le scuole abbiano bisogno di strumenti immediati per comunicare con questi bambini e permettere loro di partecipare alla vita scolastica.
Ritengo dunque utile segnalarvi questo contributo di Stefania D’Amico, neuropsicomotricista e specialista in CAA, (Comunicazione Aumentativa Alternativa), in cui viene descritta la sua sperimentazione del sistema simbolico grafico ARASAAC, nei gruppi classe dove sono presenti alunni stranieri. Va tenuto presente che una semplice tabella di comunicazione può aiutare anche a parlare con gli adulti di riferimento che non parlano l’italiano.
Altri suggerimenti utili possono essere reperiti su Aula Abierta, il blog di ARASAAC (ora disponibile anche in italiano), in particolare su cosa sono quaderni e libri di comunicazione e su come si costruiscono.
Maria Grazia Fiore