La pagina con le traduzioni in italiano dei materiali tradotti con i simboli ARASAAC è stata aggiornata. Presto verranno aggiunti anche i link ai materiali in italiano presenti su Soyvisual.
Rimanete sintonizzati! 😉
Maria Grazia Fiore
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Maria Grazia Fiore
PER
In italiano utilizziamo questa preposizione per esprimere indifferentemente un obiettivo (“Sono venuto per parlare con te”) o una causa (“Lo arrestarono per aver rubato una macchina”).
In spagnolo questo non è possibile. Quando il “per” esprime un obbiettivo si traduce con il para, quando esprime una causa, una cosa avvenuta a causa di un’altra cosa, allora si utilizza il por. [fonte]
Di conseguenza, nella collezione ARASAAC esistono simboli diversi con cui tradurre questa preposizione.
Quando il PER introduce lo scopo per cui si effettua un’azione, quando si indica la destinazione che hanno delle cose (in maniera meno figurata del complemento di fine o scopo) o quando indichiamo la meta di un nostro spostamento, si può utilizzare il simbolo corrispondente al para spagnolo
Esempi:
Quando il PER indica il mezzo, la causa, denota passaggio attraverso un luogo, indica il tempo che passa, il prezzo o la quantità, il cambio o la permuta di qualcosa o si vuole indicare “favore, vantaggio, difesa”, si può utilizzare il simbolo corrispondente al por spagnolo (sull’argomento, leggi anche quanto scritto a proposito della preposizione DA)
Esempi:
CON
SU
Esempi:
TRA/FRA
Le preposizioni semplici tra e fra possono essere considerate del tutto identiche per significato e funzioni… Tuttavia, sia nello scritto, sia nell’orale si può scegliere tra l’una e l’altra per evitare sgradevoli accumulazioni di suoni, come in fra fratelli e in tra treni [fonte]
Esempi:
IN
In italiano e in spagnolo, la preposizione ha un uso sostanzialmente analogo (cfr. esempio n.1), introducendo diversi complementi indiretti tra cui lo “stato in luogo” (“Troverai Marco in stazione) e il “moto a luogo” (“Torniamo in Italia”). Nella nostra lingua, tali complementi possono essere introdotti (a secondo dei casi) anche dalla preposizione A mentre, in spagnolo, il moto a luogo deve essere reso con A e lo stato in luogo con EN (IN), tranne quando questo complemento indica “un’entrata” (e quindi si utilizzano verbi come entrare, introdurre, penetrare, ecc.):
se A indica movimento e azione, EN è il suo esatto opposto. [fonte]
Dal punto di vista della traduzione in simboli, mantenere la distinzione grafica dei due complementi (cfr. quanto scritto sul simbolo della preposizione A e gli esempi n.2) avvantaggia indubbiamente la comprensione del legame esistente tra gli elementi della frase da questa connessi.
Esempio n.1:
Esempio n.2:
DA
Questa preposizione ha principalmente un significato di movimento a partire da un punto reale o immaginario. Quando indica un punto di partenza, spaziale o temporale, va tradotta con questo simbolo, corrispondente al desde spagnolo
Esempi:
La grammatica tradizionale suddivide le preposizioni in tre gruppi: preposizioni proprie; preposizioni improprie; locuzioni preposizionali.
Le preposizioni sono parti del discorso invariabili, che hanno la funzione di mettere in relazione un costituente della frase con altri costituenti della stessa frase (metti il libro sul tavolo; la macchina sta dietro all’angolo; va di male in peggio; nevica di brutto; è arrivato in cima alla torre) o una frase con un’altra frase (studia per migliorare il voto; è bello da morire). Le preposizioni si suddividono comunemente in preposizioni proprie (quali a, da, in, con), preposizioni improprie (quali davanti, vicino, dopo, mediante) e locuzioni preposizionali (quali in fondo a, per via di, a causa di) […]
La preposizione svolge dunque una funzione di estrema importanza nella costruzione della frase. Solo il soggetto, il complemento oggetto (salvo il caso dell’accusativo preposizionale…), i predicati nominali… e alcuni avverbiali (spesso temporali, quali oggi, la settimana prossima, ogni sera) possono essere introdotti senza preposizione; tutti gli altri costituenti di frase, per legarsi, ne richiedono una. [fonte]
Anche nella traduzione in simboli, l’esplicitazione delle preposizioni riveste estrema importanza per la rappresentazione “visiva” del legame esistente tra le parti di una stessa frase e, di conseguenza, per la maggiore comprensione della stessa.
Per questo motivo riteniamo utile soffermarci sull’accurata distinzione fatta in ARASAAC tra i simboli delle preposizioni proprie (non articolate), che riflettono le caratteristiche distinzioni della lingua spagnola risultando un utile riferimento anche per la traduzione in italiano. Continua a leggere
Nella nostra proposta di integrazione, abbiamo utilizzato il simbolo degli articoli indeterminativi spagnoli uno/unos per ricavare il femminile plurale che, in italiano, non esiste.
L’utilizzo di tali simboli deve però tenere conto di quello che, in italiano, viene fatto delle forme articolate della preposizione “di”,
usate anche con valore di articolo partitivo, per indicare una parte, una quantità indeterminata di qualcosa… [fonte]
In italiano (come in spagnolo)
l’articolo indeterminativo si usa per introdurre nel discorso qualcuno o qualcosa di nuovo, di cui non si è parlato in precedenza, o per nominare qualcuno o qualcosa in modo generico, indefinito.
Nella collezione ARASAAC, gli articoli determinativi e indeterminativi non sono differenziati per genere. La scelta di esplicitare l’articolo o meno nella strutturazione della frase in simboli dipende da una serie di variabili che attengono, in primo luogo, alle caratteristiche e ai bisogni di chi li utilizza per comunicare e, di conseguenza, alle caratteristiche dell’intervento di CAA per “quella” persona (sull’argomento, leggi anche qui).
Per contribuire alla completezza del sistema simbolico e a eventuali necessità derivanti dall’apprendimento della lettoscrittura, abbiamo realizzato i simboli mancanti utilizzando le stesse convenzioni stabilite da ARASAAC per i quattro simboli esistenti, invertendo il contrasto bianco/nero per differenziare il genere. A tale proposito, sottolineiamo che lo spagnolo (a differenza dell’italiano) prevede il plurale dell’articolo indeterminativo “unos/unas” ed è dal suo simbolo (reperibile nella versione spagnola) che siamo partiti per ricavare il partitivo femminile.
I nuovi simboli sono scaricabili da qui [formato .zip – si apre in una nuova pagina] e possono essere inclusi nel software Araword [qui la versione italiana del manuale di installazione e utilizzo in formato pdf] attraverso “Gestione risorse”->”Aggiungi immagine”.
Maria Grazia Fiore