Vorrei sapere come poter tradurre comparativi, superlativi, diminutivi e accrescitivi…

Una delle domande arrivate ultimamente a questo blog, riguarda la rappresentazione di comparativi, superlativi, diminutivi e accrescitivi con i simboli ARASAAC.

Tre premesse importanti:

  1. non esiste alcuna indicazione “tassativa” in CAA, dato che il destinatario ultimo del messaggio è la specifica persona;
  2. i suggerimenti proposti derivano da una impostazione costruita in anni di studio e di pratica, che vede nella semplificazione del testo verbale secondo criteri di scrittura controllata, il primo passaggio per la creazione della sua versione in simboli;
  3. spesso ci si trova ad avere bisogno di simboli nuovi, che però vanno creati in maniera coerente allo stile del sistema simbolico utilizzato nonché poi “testati” con i lettori con Bisogni Comunicativi Complessi.

Per quanto riguarda i tre gradi del comparativo, occorre tenere presente che il comparativo di minoranza andrebbe evitato se non si è sicuri che il lettore sia in grado di effettuare il paragone mentale tra i due termini, trasformandolo piuttosto in un comparativo di maggioranza attraverso l’inversione dei termini. Così come il complemento d’agente (“Io vengo pettinata da mamma”), il comparativo di minoranza richiede di “invertire” mentalmente i termini rispetto all’ordine di presentazione degli stessi.

Trasformazione di un comparativo di minoranza in uno di maggioranza

Nel comparativo di uguaglianza si può usare il simbolo del “come” (che, personalmente, uso anche per tradurre espressioni come “tanto… quanto”, “sia… sia…”) o uno dei simboli “uguale”, preferendo quello che viene usato abitualmente (se possibile).

Esempi di comparativo di uguaglianza

Quando la comparazione non è tra due nomi ma tra due aggettivi, in italiano la frase viene resa utilizzando un “che” (“Il fiore è più bello che profumato”). Niente impedisce di farlo ma, se lo rendessimo in questa maniera, renderemmo la frase più ambigua da comprendere nella versione in simboli e quindi consiglio di espandere la frase, esplicitandone i termini.

Comparazione tra aggettivi

Per quanto riguarda i superlativi, in ARASAAC, li ho visti resi talvolta con l’aggiunta di un punto esclamativo anche se, seguendo sempre i principi della scrittura controllata, consiglio di renderli anteponendo il “molto” all’aggettivo o ripetendolo due volte (“Il quadro è molto bello!” o “Il quadro è bello bello!), come del resto previsto in italiano. Quest’ultima opzione è quella con cui si possono rendere anche diminutivi e accrescitivi.

Superlativi resi con l’aggiunta del punto esclamativo

Spero di essere stata esaustiva 🙂

Maria Grazia Fiore

La CAA nella pratica educativa e nella catechesi

Si è concluso oggi, con la consegna virtuale degli attestati, il corso in formato blended “La CAA nella pratica educativa e nella catechesi”, organizzato dall’Ufficio per l’Evangelizzazione di Cassano all’Jonio in collaborazione con l’Ufficio Scuola, con il patrocinio del Vicariato per la Pastorale della Diocesi di Cassano all’Jonio e di ISAAC ITALY.

Il corso era nativamente in formato blended, prevedendo l’utilizzo della piattaforma Moodle e un calendario laboratoriale in presenza, poi saltato a causa della pandemia. Questo mi/ci ha costretto rimodulare il corso interamente a distanza, a trasferire i laboratori online e a incrementare la durata stessa del corso (che doveva terminare a giugno 2020), puntando al risultato e non alla tempistica.

E’ stato un periodo molto complesso, che ha richiesto impegno e volontà da parte di tutti quelli che hanno portato avanti il loro impegno fino alla fine. Ritengo pertanto, come ho detto stasera nell’incontro con don Nunzio Laitano e i corsisti, che questi semi debbano dare frutto, facendo crescere una comunità di pratica che risponda ai vuoti e ai silenzi dei territori e delle Amministrazioni, in tema di disabilità e Bisogni Comunicativi Complessi.

La lungimiranza di S. E. il Vescovo Francesco Savino ha permesso di coinvolgere docenti, catechisti, educatori dispersi nel territorio della Diocesi, che possono fare la differenza se faranno rete, condivideranno soluzioni e problemi, cresceranno come comunità virtuale.

Io, ovviamente, sono già parte di questa comunità. Confido che non mi lasceranno sola. 🙂

Un supporto per la didattica a distanza

Copertina sussidio

E’ online sul sito ARASAAC la traduzione in italiano del sussidio “La scuola a casa” (titolo originale “Rotina escolar”), con schede strutturate per l’organizzazione delle lezioni in didattica a distanza.

Spero vi siano utili!

Maria Grazia Fiore

La versione italiana di ARASAAC.ORG

Da oltre un anno, ormai, volontari di tutto il mondo stanno traducendo il sito ARASAAC in ben 27 lingue.

A oggi, la versione italiana è completa per quanto riguarda sito web, pannello di amministrazione e categorie per la ricerca (curati da me) e siamo arrivate al 71% di traduzione e validazione degli oltre 10.000 simboli della collezione (lavoro portato avanti principalmente da Nicoletta Wojciechowski): possiamo dire di essere vicine al traguardo, considerata la mole notevole di quanto già fatto!

Uno dei lavori appena completati (ma non terminati in quanto necessiterà di ulteriori revisioni e controlli) è quello sulle categorie, che permettono di affinare la ricerca su un determinato simbolo e che sono state tradotte doppiamente, sia per il pannello di amministrazione sia per il sito, richiedendo un’attenzione e un impegno di tutto rispetto.

Poiché quelli del pannello di amministrazione li ho tradotti “alla cieca”, senza cioè già avere l’albero delle categorie, procederò a un ulteriore controllo delle traduzioni e della coerenza delle stesse in base alle parole chiave della ricerca. Ho però voluto accelerare, tenendo conto che la versione italiana sta avendo grande diffusione e che un’adeguata categorizzazione permette di facilitare e rendere più veloce e precisa la ricerca.

Ho quindi realizzato un piccolo video per mostrare come si utilizzano le categorie per cercare uno specifico pittogramma.

Spero che vi sia utile, invitandovi a segnalare nei commenti eventuali miglioramenti possibili.

Buon fine settimana!

Maria Grazia Fiore

Trasporre un testo in simboli

Tra le domande che più frequentemente arrivano a questo blog, c’è quella relativa agli strumenti per “tradurre” un testo in simboli.

La risposta al quesito richiede qualche precisazione prima di parlare di strumenti, dato che avere una penna non implica automaticamente il fatto di saperla usare per scrivere (giusto per rimanere nella metafora della letto-scrittura).

In primo luogo, occorre acquisire la consapevolezza che si sta effettuando il trasferimento di un insieme di significati da un codice all’altro (verbale -> iconico), a differenza di quello che succede quando di traduce un testo in una lingua diversa, in cui si rimane nell’alveo del codice verbale. Non può esistere nessun simbolo univocamente associato a una sola parola. Anche i cosiddetti simboli “trasparenti” (quelli cioè che possono essere adeguatamente interpretati da persone che non parlano la stessa lingua) possono essere associati a sinonimi diversi.

Il simbolo di “bere” è un simbolo trasparente perché tutti possono riconoscere l’azione raffigurata ma la sua etichetta verbale può essere rappresentata da uno dei sinonimi del verbo come dissetarsi, sorbire, sorseggiare, ecc.

Altra criticità da affrontare è quella di semplificare e riorganizzare il testo verbale prima di crearne una versione in simboli, in maniera tale da alleggerirlo di tutte quelle complessità (pronomi, tempi complessi, periodi troppo lunghi, lessico specialistico, metafore e così via) di cui noi parlanti non siamo sempre consapevoli. Un buon suggerimento è quello di rifarsi ai criteri di scrittura controllata che potete visualizzare in questa mappa online.

Ultimo suggerimento (ma non per importanza) è quello di decidere come aggregare/separare gli elementi della frase, in maniera da mantenere questa scelta in tutto il testo. La frase “Il ragazzo culla il bambino” può, per esempio, essere resa con uno, tre o cinque simboli, come si può vedere nell’immagine sottostante.

Versioni in simboli della frase resa con un unico pittogramma (olofrase), con tre pittogrammi (divisione per sintagmi) e con cinque pittogrammi (tanti quanti sono tutti gli elementi che compongono la frase).

Una volta fatta questa introduzione, vado a segnalarvi uno dei software che potete utilizzare per i vostri testi in CAA, che appartiene al progetto ARASAAC (come i simboli che ho utilizzato).

Il software in questione è AraWord, liberamente scaricabile, i cui tutorial potete trovare nella sezione dedicata di Aula abierta. Il sito è in spagnolo ma, utilizzando Google Translate, avrete una traduzione in italiano più che accettabile.

Per quanto riguarda i video, basta che voi attiviate i sottotitoli in italiano, come mostrato dalle immagini sotto.

Spero di esservi stata utile 🙂

Buon lavoro!

Maria Grazia Fiore

Natale in CAA

A completamento dei sussidi per l’Avvento già pubblicati, ecco il sussidio per completare il presepe e i link per leggere e ascoltare la storia di Natale. Auguri a tutti!

copertina sussidio

Illustrazione: Giuliano Ferri

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Nota: tutti i sussidi per l’Avvento, sono reperibili sul sito del Servizio nazionale per la pastorale delle persone con disabilità della CEI.

Quarta Domenica di Avvento: sussidio in CAA per le preghiere in famiglia

Illustrazione: Maximino Cerezo Barredo

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Nota: tutti i sussidi per l’Avvento, sono reperibili sul sito del Servizio nazionale per la pastorale delle persone con disabilità della CEI.

Terza Domenica di Avvento: sussidio in CAA per le preghiere in famiglia

Illustrazione: Maximino Cerezo Barredo

Scarica il sussidio [pdf]

Nota: tutti i sussidi per l’Avvento, sono reperibili sul sito del Servizio nazionale per la pastorale delle persone con disabilità della CEI.

Seconda Domenica di Avvento: sussidio in CAA per le preghiere in famiglia

illustrazione del brano evangelico di Marco 1, 2-8

Illustrazione: Maximino Cerezo Barredo

Scarica il sussidio [pdf]

Nota: tutti i sussidi per l’Avvento, sono reperibili sul sito del Servizio nazionale per la pastorale delle persone con disabilità della CEI.

Prima Domenica di Avvento: sussidio in CAA per le preghiere in famiglia

Illustrazione: Maximino Cerezo Barredo

Le persone con Bisogni Comunicativi Complessi sono quelle che più facilmente rimangono escluse dalla partecipazione alle celebrazioni religiose, anche quando si tratta della “liturgia domestica” come quella di preparazione all’Avvento in famiglia.

Proponiamo pertanto un semplice sussidio in simboli ARASAAC, che potrà essere adattato e/o ampliato secondo necessità dai familiari di persone con BCC, mettendo queste ultime al centro della celebrazione stessa come protagonisti partecipanti.

Buon cammino!

Scarica il sussidio [pdf]

Nota: tutti i sussidi per l’Avvento, sono reperibili sul sito del Servizio nazionale per la pastorale delle persone con disabilità della CEI.